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2025, Mercoledi 14 Maggio - La demolizione della Scuola Media Asciano
DESCRIPTIVE INFORMATION
Quasi ultimata la demolizione della "vecchia" Scuola Media, rimane in piedi il collegamento con il Palazzetto dello Sport, che forse non sarà demolito.
Restano ancora da smaltire una grande quantità di macerie, prima che possano iniziare le attività di costruzione di un nuovo edificio.
Il grande vuoto lasciato appare piuttosto surreale, rispetto a prima e alla storia scolastico-umana di tanti ragazzi che vi hanno studiato sotto la guida di molti professori, alcuni dei quali ormai in pensione.
Ci auguriamo che la sua memoria storica non vada perduta e che il nuovo edificio sostitutivo risulti più adeguato e confortevole per le nuove generazioni di studenti.
Su questo argomento, Vi invitiamo a leggere un Post del l'ex Preside Enzo Mafini che qui riportiamo integralmente:
Un saluto ed un benvenuto
Sapevo che doveva essere demolita, ma stamattina, passando da via Grandi, ho visto che della Scuola Media è rimasto ben poco, se non dei brandelli di muri ed una distesa di macerie. Avendovi trascorso diversi anni della mia vita, una fitta di dispiacere mi è arrivata direttamente al cuore. Dopo essermi fermato qualche minuto ad osservare, continuando la solita camminata, la mente è tornata indietro nel tempo, agli anni '70 del secolo scorso, quando, dopo alcuni anni di insegnamento fuori regione e provincia, tornando ad Asciano, trovai un paese che aveva continuato ad espandersi verso sud-est, oltre la linea ferroviaria Siena- Chiusi-Grosseto, con le costruzioni che, dopo la zona della Pergola, andavano ad interessare anche le aree intorno a Pozzolo, la Tranquilla ed al primo tratto di via Martiri della Libertà. Il comune, che dal 1975 al 1980, venne amministrato da una giunta formata dal partito comunista e dal partito socialista, presieduta dal sindaco Antonio Calderini, già in carica dal 1970, individuò nella stessa zona, un'area compresa fra la via Lauretana, la linea ferrovia ed il podere del Colombaiolo, da destinarsi alla costruzione della nuova Scuola media ed alle attività sportive. Il primo edificio costruito in quell'area fu proprio quello della Scuola media che, da molti anni, si trovava nei locali, costruiti per l'ospedale Principessa Iolanda, sulla collina di San Francesco, e mai utilizzati allo scopo, concessi in affitto al Comune. La progettazione venne affidata a due noti professionisti senesi: un architetto ed un ingegnere, che proposero la costruzione di un primo lotto ( l'unico realizzato dei tre previsti) di un edificio composto da otto aule di forma esagonale, delle quali due disposte su piani sovrapposti, alle quali si accedeva da un ampio e ben illuminato atrio dove si trovavano i servizi igienici, la guardiola per i bidelli e la sala per la biblioteca scolastica. In un piano rialzato c'era poi uno spazio riservato, in stanze di forma rettangolare, alla sala degli insegnanti agli uffici di presidenza e di segreteria. Infine, in un sottostante piano seminterrato, c'erano altri tre locali: per l'archivio, l'ambulatorio medico ed un'altra aula, anch'essa di forma rettangolare. Quest'ultima aula e le due esagonali sovrapposte avrebbero potute esser riservate come spazi speciali per le materie di educazione tecnica, educazione artistica ed educazione musicale. Una scuola media con una struttura innovativa, originale, visivamente gradevole, sia nella parte esterna tinteggiata con color rosso vinato, che interna, se pur con diverse barriere architettoniche, alle quali, in quei ormai lontani anni '70, non si dava molta importanza. La nuova Scuola media, già intitolata allo scultore ascianese Luigi Magi, cominciò l'attività didattica dal 10 settembre 1980, giorno di inizio dell'anno scolastico 1980/81, con l'allora preside Giuseppe Mondanelli. Poi la memoria ritorna a quei sedici anni che trascorsi nella Scuola media del mio paese con l'onore e l'onere di dirigerla. In quegli anni ebbi modo di apprezzare l'impegno e la professionalità di tanti collaboratori, insegnanti e non insegnant;, da ciascuno di loro imparai sempre qualcosa. E come non ripensare alle tante cose belle, come l'emozione del primo giorno di Scuola che lo era non solo per i ragazzi ma anche per me, il salutarli alla fine della terza media, dopo averli visti crescere, formarsi, cambiare il loro aspetto fisico, in quei tre delicati anni di graduale passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza. L'aver avuto la possibilità ed il privilegio di vedere lo sguardo ed il sorriso degli alunni più fragili quando riuscivano ad integrarsi con i compagni di classe e della scuola ed a conseguire qualche progresso nell'apprendimento. Esperienze positive che, indelebili, ti porti dietro per tutta la vita, come le tante Giornate Sport e Cultura, il progetto, come si direbbe oggi, più significativo ed identificativo della Scuola media Luigi Magi, con gli alunni provenienti dalle Scuole medie delle regioni Toscana, Umbria e Lazio che venivano guidati dai ragazzi delle terze medie al scoperta del patrimonio storico, artistico e paesaggistico dei comuni di Asciano e Rapolano Terme. E poi, come non ricordare l'intitolazione dell'Istituto Comprensivo a Sandro Pertini, amatissimo Presidente della Repubblica, grande uomo e partigiano, quella mattina del primo dicembre 2001, alla presenza, in forma ufficiale, dei Sindaci dei tre Comuni delle Crete Senesi: Asciano, Rapolano e San Giovanni d'Asso, delle Associazioni dei Partigiani e dei Combattenti, con le gradinate del palasport gremite dai bambini e dai ragazzi, convenuti a rappresentare gli undici plessi dell'Istituto, che cantavano l'Inno di Mameli e Bella Ciao. Ma, insieme ai bei ricordi, riaffiorano anche i momenti difficili se non dolorosi, dovuti, in particolare, alle varie problematiche che, con il passare degli anni, vennero ad interessare l'edificio scolastico. Fra queste, le infiltrazioni di acqua piovana, via via crescenti, nei soffitti delle aule, a causa, così almeno dicevano i tecnici, di una scarsa o malfatta coibentazione della copertura di forma pianeggiante, cioè senza il tradizionale tetto. Però in questi casi, tutto si risolveva, anche se purtroppo non definitivamente, con una nuova coibentazione. Ma i giorni più difficili, di quelli dove non sai dove sbattere la testa, arrivarono quella mattina 16 aprile 2005, quando, facendo un'ispezione al piano seminterrato della scuola, insieme all'ingegnere che a quel tempo dirigeva l'ufficio tecnico comunale, ci rendemmo conto delle precarie condizioni dei travetti del solaio sul quale poggiavano le aule e l'atrio della Scuola. Stetti zitto, come ammutolito, cominciai a pensare al peggio, ma aspettai il parere del Vigili del Fuoco, convocati dall'Amministrazione Comunale per la mattina successiva per verificare la situazione. Purtroppo quello che sospettavo si verificò, il Sindaco, dovette emettere un'ordinanza di inagibilità della scuola. Che fare? Dove trovare i locali idonei ad ospitare i 120 alunni che la frequentavano? Lo sconforto era tanto, che per una mezz'ora preferii rimanere da solo nel mio ufficio a piangere e pensare come poter risolvere il problema. Ovviamente dovetti portare a conoscenza degli alunni e tramite loro a tutti i genitori, così come a tutto il personale, dell'ordinanza del Sindaco e che nei successivi due giorni la scuola sarebbe rimasta chiusa in attesa di trovare dei locali dove continuare le attività didattiche. Naturalmente la notizia ebbe subito una rilevanza esterna, ne parlarono anche i giornali nelle cronache locali. Due giorni trascorrono in fretta, ed il pensiero fisso, giorno e notte, anzi il tormento, era quello dove aver potuto trasferire gli alunni e gli uffici di segreteria e dirigenza fino a quando i locali non fossero ritornati idonei allo scopo. L'unica ipotesi risolutiva fu quella di trasferire le sei classi nella Scuola media di Rapolano Terme dove, sacrificandosi reciprocamente, potevamo avere la possibilità di recepire le sei aule necessario allo svolgimento delle attività didattiche. In quella scuola, infatti, potevamo utilizzare le quattro aule “ speciali” di scienze, tecnologia, musica ed arte ed immagine e le due stanze rimaste libere della segreteria, non più esistente dal 1° settembre 2000, a seguito della istituzione dell'Istituto Comprensivo. Organizzando un adeguato servizio di trasporto scolastico, la soluzione poteva considerarsi trovata, mancava solo il consenso del Sindaco di Rapolano, al tempo Patrizia Baldaccini che, meno male, lo concesse, e di questo, personalmente, le sarò per sempre riconoscente. Rimaneva da trovare i locali dove spostare gli uffici, ma un successivo sopralluogo dei Vigili del Fuoco ci permise di lasciarli al loro posto poiché erano collocati in un piano più alto rispetto a quello delle aule con i solai non degradati. Potemmo così concludere anche questo travagliato anno scolastico che, a differenza di quanto fino ad allora era stato il mio percorso di preside, mi portò a pensare quanto non avevo mai pensato: ”ma chi me lo ha fatto fare?” Finito il restauro dei solai, a metà settembre 2005, potemmo riprendere in sicurezza le attività didattiche. Quelle che ho ricordato sono soltanto due delle numerose problematiche che l'edificio ha presentato nel corso degli anni, che mi hanno portato a condividere la decisione dell'Amministrazione Comunale di demolire la Scuola e di costruirla una nuova, con un notevole investimento di risorse, lodevolmente impiegate per l'educazione e l'istruzione dei nostri ragazzi, ossia, per il futuro della nostra comunità. Ed allora un affettuoso saluto alla “vecchia” Scuola ed un benvenuto a quella nuova, così come all'adiacente polo dell'infanzia, affinché possano rispondere alle nuove esigenze di sicurezza, didattiche, organizzative che i tempi richiedono.